L’uscita dalla crisi ancora non si vede, anzi, la situazione economico finanziaria è molto negativa, ed il percorso per uscirne si sta allungando, Aziende che chiudono, numero di occupati che scende.
Occorrono interventi forti, afferma il presidente di Feditalimprese, Gianluca Micalizzi, che rilancino il mercato interno ed i consumi con decisioni precise, risorse certe ricavate con un congruo taglio delle spese e tempi rapidi di attuazione.
I ritardi nei pagamenti e la mancanza di liquidità ad esempio, hanno spinto negli ultimi anni molte imprese a richiedere capitale di terzi perché obbligate a generare volume d’affari.
L’incapacità di incassare i crediti in tempi brevi ha determinato numerosi fallimenti delle imprese. Un’impresa su tre non riesce a ottenere accesso al credito e molte banche hanno chiesto indiscriminatamente il rientro di fidi e stentano a erogare credito, se non a condizioni molto restrittive.
La crisi ha allungato le abitudini di pagamento anche tra privati generando una catena di effetti che finiscono penalizzando i più piccoli e più fragili della catena produttiva.
E’indispensabile che il nuovo governo del Paese abbia il coraggio e la credibilità di ridiscutere le politiche europee con gli altri Paesi e che imposti una nuova politica economica per l’Italia, che generi un clima di fiducia che ancora manca.