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Dopo la legge contro le lungaggini burocratiche, adesso occorre rilanciare le imprese locali.

L’entrata in vigore della riforma sulla semplificazione burocratica, attraverso l’avvio dello sportello unico per le attività produttive, è quanto mai necessaria per risvegliare dal torpore l’economia siciliana, paralizzata da lungaggini, rinvii, mille pratiche e procedure dilazionate in tempi mai definiti. Secondo Feditalimprese la pubblica amministrazione siciliana infatti necessitava di una svolta e di una modernizzazione che la potesse mettere al pari con gli altri paesi europei.

 “Innovazioni sicuramente importanti e necessarie a livello politico e istituzionale per riavviare l’imprenditoria – afferma Gianluca Micalizzi, presidente Feditalimprese –  ma che per portare a risultati concreti devono essere inserite in un contesto generale di sviluppo, fatto di politiche di sostegno alle imprese, di agevolazioni su più fronti, di effettiva modernizzazione degli uffici pubblici e di collaborazione tra istituzioni ed imprese”.

E’ stato realizzato un primo passo, richiesto e auspicato da diversi anni, adesso servirà una concreta politica di rilancio che possa incentivare gli investimenti e favorire le attività commerciali”.

La riforma amministrativa prevede tempi certi per la conclusione dei procedimenti (30 giorni per l’istruzione di una pratica dall’avvio dell’iter); la possibilità immediata di avviare un’attività attraverso il sistema SCIA (segnalazione certificata di inizio attività), mentre la autorità competenti avranno 60 giorni di tempo per effettuare i controlli e concedere le autorizzazioni; la generale informatizzazione dell’amministrazione pubblica e dunque l’utilizzo di tecnologie più moderne ed adeguate, che possano consentire procedure più rapide, efficaci, efficienti e trasparenti; l’introduzione delSUAP (Sportello Unico per le attività produttive, attivo a Catania da martedì 29 marzo), quale unico soggetto pubblico di riferimento territoriale nel settore delle attività produttive, che agirà come strumento di coordinamento e di gestione di tutte le procedure; la responsabilità disciplinare, dirigenziale e amministrativa introdotta nei confronti dei funzionari inadempienti, e l’obbligo di risarcimento del danno da parte della PA nei casi di inosservanza dei termini fissati per l’espletamento delle procedure.