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Responsabilità sociale d’impresa

La Commissione Europea definisce la Corporate Social Responsibility come l’integrazione delle problematiche sociali ed ecologiche nelle operazioni commerciali e nei rapporti delle imprese con le parti interessate.

Secondo la Commissione europea essa contribuisce alla modernizzazione e al rafforzamento del modello economico e sociale europeo; rafforza la coesione sociale in modo sostenibile rendendo l’Ue più competitiva; stimola le imprese a riorganizzare le attività core business e ad assicurare la gestione del rischio e dei cambiamenti in modo responsabile.

Negli ultimi anni è nata una nuova declinazione della responsabilità sociale, non solo riferita alla singola impresa, ma a tutta la collettività, in un’ottica di sostenibilità futura.

La responsabilità sociale d’impresa è un vantaggio per le aziende in termini di competitività, crescita e stabilità e permette di massimizzare gli utili di lungo periodo.

Il comportamento di un’impresa interessa (direttamente o indirettamente) tutti gli attori del sistema:

  • clienti;
  • risorse umane (dipendenti) e loro rappresentanti (sindacati);
  • soci/azionisti e comunità finanziaria, Stato, enti locali, e Pubblica amministrazione;
  • fornitori;
  • partner finanziari;
  • comunità;
  • ambiente.

I vantaggi dell’adesione alle politiche di CRS sono tangibili su diversi fronti:

  • clima aziendale: dialogo e coinvolgimento di dipendenti e collaboratori, con effetti positivi sulla produttività;
  • rapporti con la comunità locale: l’attenzione alle esigenze del territorio viene percepita positivamente e contribuisce alla qualità della vita con iniziative concrete;
  • reputazione e fidelizzazione: la reputazione dell’azienda non può che migliorare, contribuendo allo sviluppo di una clientela fedele e motivata;
  • relazioni con le istituzioni finanziarie: è facilitato l’accesso alle fonti di finanziamento grazie ad una riduzione del profilo di rischio e ad un’accresciuta autorevolezza.

La CSR è inoltre definita da uno standard internazionale, Social Accountability 8000, introdotto nel 1997 dal Social Accountability International, associazione non governativa con sede negli Stati Uniti che promuove i diritti dei lavoratori di tutto il mondo.

Inoltre, dalla fine del 2010, le norme sulla Responsabilità Sociale delle imprese sono indicate dalle Linee guida UNI ISO 26000.

Per ulteriori informazioni sulla Responsabilità Sociale d’Impresa consulta il quaderno Isfol sulla Responsabilità Sociale delle Imprese.

SA8000 è il primo standard universale che misura la responsabilità sociale di un’azienda e si basa sulle Convenzioni ILO, sulla Dichiarazione universale dei Diritti Umani, sulle Convenzioni ONU. SA8000 garantisce che beni e servizi siano prodotti e forniti al mercato nel rispetto dei vincoli etici e sociali che legano l’azienda al contesto economico in cui opera ed elenca i requisiti per un comportamento eticamente corretto delle imprese verso i lavoratori:

  • divieto di utilizzo del lavoro infantile e forzato;
  • tutela della salute e della sicurezza;
  • libertà di associazione sindacale;
  • divieto di discriminazioni di qualsiasi genere;
  • divieto di procedure disciplinari illegali;
  • garanzia di un giusto orario di lavoro, un giusto salario;
  • introduzione di un sistema di gestione sociale.

L’iter di certificazione SA8000 avviene in tre fasi:

– Il primo passo consiste nella comunicazione ad un organismo accreditato della propria volontà di implementare il Sistema di Gestione Sociale. In Italia, gli organismi di certificazione accreditati per la SA8000 sono tutti aderenti al Network Lavoro Etico. Per ottenere la certificazione è necessario mostrare di essere in regola con le leggi vigenti ed impegnarsi a richiedere entro un anno una visita ispettiva.

– Successivamente si deve implementare il Sistema di Gestione Sociale vero e proprio, cioè si devono apportare alla propria struttura tutte quelle modifiche che la rendano conforme non solo alle leggi, ma anche allo standard SA 8000.

– Infine, si può richiedere la visita ispettiva che viene condotta da un team di valutazione appositamente formato. Il team è a conoscenza delle leggi in materia ed è in contatto con le locali organizzazioni non governative. Ai verificatori è consentito l’accesso alla documentazione dell’azienda nonché la facoltà di intervistare i dipendenti.

Le norme tecniche della Responsabilità sociale delle imprese si sono arricchite a fine 2010 con le linee guida UNI ISO 26000: è la norma tecnica che fornisce una guida alla responsabilità sociale, riconosciuta a livello mondiale. Si applica a qualsiasi tipo di organizzazione (imprese, pubbliche amministrazioni, ONG…), indipendentemente dal settore di attività, dalle dimensioni e dalla localizzazione.La responsabilità sociale UNI ISO 26000 si basa su 7 principi:

  • Accountability, rendere conto dei propri impatti sulla società, sull’economia e sull’ambiente;
  • Essere trasparenti nelle proprie decisioni e attività che impattano sulla società e sull’ambiente;
  • Comportarsi in maniera etica;
  • Prendere in considerazione, rispettare e rispondere agli interessi dei propri stakeholder;
  • Riconoscere e rispettare la supremazia della legge applicandola a tutti i suoi aspetti;
  • Rispettare le norme internazionali di comportamento nell’aderire al
  • principio di legalità;
  • Rispetto dei diritti umani: rispettare i diritti umani, riconoscerne l’importanza e l’universalità.
Fonte: http://www.cliclavoro.gov.it/Aziende/Pagine/Responsabilita-sociale-d-impresa.aspx
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